martedì 7 giugno 2011

Quelli Che Non Hanno Un Santo In Paradiso

Sono figli di gente umile, operai, contadini, bidelli.La generazione di quelli che non hanno santi in paradiso.

Figli di uomini e donne che hanno fatto enormi sacrifici per farli studiare. Quasi sempre una laurea ottenuta con il massimo dei voti. Tuttavia sono precari. Vale più o meno lo stesso per tutti quelli sotto i quarant'anni. Non possono permettersi una casa di proprietà: a malapena si arrangiano, per loro la vacanza significa lo spazio tra un lavoro e l'altro. Non pensano nemmeno ad avere figli: che cosa potrebbero dargli? Non un tetto, non la possibilità di studiare, non la garanzia che quando saranno anziani avranno almeno un minimo di pensione per essere un pò autonomi. Leggo che ora il governo si appresta a chiedere sacrifici, che ovviamente cadranno sulle spalle dei lavoratori dipendenti, non certo su chi da anni ha trasferito i propri risparmi su qualche isola tropicale. Ma sopratutto cadranno sulle loro spalle. Le spalle di chi è senza futuro. Sono proprio demoralizzato: mi chiedo quali altri sacrifici possa fare io e sopratutto loro per la nostra nazione, e se non sia meglio che cerchino altrove la possibilità, non di fare fortuna, ma semplicemente di costruirsi una vita "normale".