domenica 26 giugno 2011

L'Indignazione

Siamo arrivati alla P4 e si scopre che la grande cupola del (male)affare esiste ancora, che Palazzo Chigi è il crocevia di un modo di fare politica a spese (e di nascosto) dei cittadini. Invece di vergognarsene, c'è chi afferma che non c'è nulla di male o di penalmente rilevabile in ciò che viene scoperto grazie alle indagini della magistratura. A parte il fatto che sarà compito della magistratura rilevare ciò che è penale da ciò che è solo moralmente discutibile, questi eletti del popolo, non riescono a capire che gli italiani non sono un gregge di pecore da

transumare a seconda della convenienza elettorale. Sapere che c'è una lobby che pensa di decidere chi mandare al posto di chi, come gestire i propri interessi e le cariche, offende l'intera Nazione. Qualcuno ha tuonato che si è lesa la dignità delle persone intercettate. Ma di quale dignità parla? Quella dell'art. 54 della Costituzione che recita al secondo comma:"I cittadini cui sono affidati funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge"? I veri indignati siamo noi cittadini ai quali, per fortuna, non manca la forza di reagire come molti hanno dimostrato poche settimane fa. Fino a quanto questa ciurma di nominati abuserà della nostra pazienza? Un pregiudicato frequenta abitualmente Palazzo Chigi. Uomini politici, ministri, gli si rivolgono con riverenza. Dov'è il reato? Ma lo schifo lo vogliamo considerare o no? Trame, consorteria, clientelismo, corruzione, segnano il volto di questo Paese. Lo sfondo culturale è lo stesso delle relazioni di mafia, dare-avere, obblighi, vincoli, ricatti, mai il diritto, mai la meritocrazia...e questi non si indignano e questi vogliono ancora che tutto rimanga cosa loro...