sabato 14 maggio 2011

NoNukes

Nel 1986 ci fu il disastro di Cernobyl che mise fine in Italia alla discussione sul nucleare. Credevamo che fosse qualcosa di vecchio che non si poteva più riproporre. La storia rivenne fuori quando l'illustre cavaliere e la sua ciurma in combutta con loschi personaggi volevano fare affari sulle scorie, seppellendole nel sud più bello, tanto là, avute assicurazioni dal boss della zona, nessuno si sarebbe accorto di niente. Non fu così, e la gente del sud firmò uno dei suoi capolavori più riusciti, ribellandosi e facendolo ingoiare di traverso quel decreto infame. Nel frattempo sempre gli stessi, il cavaliere e i suoi fanti ci stava riprovando. Nel 2011 il disastro di Fukushima è stato elevato a livello di pericolosità di Cernobyl. L'attuale governo, prima ha fatto un programma/piano energetico basato sul nucleare, poi a seguito degli ultimi eventi in Giappone, ha deciso di congelare provvisoriamente detto piano. Noi non siamo condizionati dall'emotività degli eventi, ma dai dati oggettivi che dimostrano che la magnitudo zero non esiste. L'Italia e il mondo intero non sono pronti per il nucleare visto che il Giappone è il paese tecnologicamente più avanzato nelle costruzioni antisismiche. In Italia non siamo in grado di smaltire i rifiuti solidi urbani, figuriamoci le scorie radioattive. Abbiamo il diritto di votare sul nucleare. Se ancora la democrazia ha un senso in questo paese, nessuno ci può scippare quel voto.