mercoledì 19 ottobre 2011

delirio

Rimarrà nella storia di questo Paese l'irragionevole euforia di Berlusconi dopo il voto di fiducia alla Camera. Lo scampato pericolo di essere mandato a casa (per lui le conseguenze sarebbero devastanti) gli hanno fatto perdere il senso della realtà. Come Hitler nel bunker ormai circondato mandava all'attacco divisioni fantasma contro i russi, il nostro ha deciso che manderà a casa di tutti gli italiani un opuscolo in cui verranno elencati tutti i successi del suo governo, così efficiente da ritenersi il migliore della storia repubblicana. Nel suo deliro il nostro sostiene che nessun governo europeo, in un momento di crisi globale, abbia fatto tanto e con risultati così brillanti come il suo. Mario Monti a proposito su un editoriale scrive: "Mi pare importante che il premier, al quale fanno velo un'ovattata percezione della realtà e una cerchia di fedelissimi che toccano livelli inauditi di servilismo, si renda conto personalmente di alcune sgradevoli realtà". E conclude con un appello a lui rivolto: "Risparmiare all'Italia, se non il ludibrio, almeno il biasimo per aver causato un disastro". Ecco, io quasi mai sono d'accordo con Mario Monti, personalità distante anni luce dalla mia visione politica e sociale, ma in questo caso, concordo pienamente, come la stragrande maggioranza degli italiani e come tutte le persone sane di mente.

martedì 18 ottobre 2011

luoghi senza finestre

Guardo la gente in questi luoghi senza finestre, cubi di calcestruzzo e ferro e plastica e finto vetro e finto legno e insegne al neon e chiari di luce freddi come l’aria condizionata che continua a pompare in questo lungo ottobre dl caldo, che alla tivù hanno detto che è un ottobre d’emergenza da bollino rosso e dove meglio di un cubo gigantesco in cemento armato e ferro e viti e pannelli e legno per rifugiarsi e non pensare. Finti attori e veline pompate vogliose e grandi fratelli, ed io me li ritrovo sempre mentre corro da una parte all’altra dell'emilia, come in un reality
, in un bar immaginario a fare spritz all’aperol, che loro hanno imparato bene dalla tivù a bere lo spritz all’aperol, magari qualche coglione alternativo ordina lo spritz al campari che lui è più duro, o qualche femmina vuole i cocktail alla frutta fresca di giornata magari biologica ma già meno e prosecchi millesimati tanti da paura e tramezzini, stuzzichini, patatine amicka chips e salatini ed io li guardo camminare alienati, persone che hanno perso la personalità per potersi considerare persone, uomini e donne che si sono fottuti l’identità fisica e morale ed io vado avanti e indietro tra la via emilia e il grande nulla. Lavoro tra gas di scarico e accelerate, macchine e moto, traffico, un gran bel traffico e queste persone fottute dentro che si sono bevute il cervello a forza di canale 5 e italia uno e retequattro e vanna marchi e radiobruno e il tiggì delle venti sull’ammiraglia rai e il resto del carlino e il giornale di silvio e il giornale del piddì e i giornalini porno che ormai non ci sono più e Lady Gaga e l’iPhone e L’iPad e la televisione al plasma e sua nonna e sua mamma e gli extracomunitari e le bestemmie per parcheggiare e le bestemmie per ritrovare la moglie in giro a guardar vetrine e le bestemmie per ritrovare il marito nascosto nei 15 locali a bere di nascosto dalla moglie che si è comprata un vestito estivo per la prossima estate di nascosto e tutto questo in un centro di cemento armato chiamato ipermercato aperto pure la domenica e il bidone del vetro che si riempie che quasi esplode ed io ne sono felice. Perché un pensiero mi assale spesso in queste giornate calde, ma è un pensiero ambiguo che poi non ritrovo scritto in alcun muro di alcuna città che ho visto o che ho visitato, e il concetto, dicevo è che solo bevendo questi poveri cristi dalla disumana umanità riescano a riprendersi in mano la loro vita sola e ignorante e grama e sgemba e maldestra e dannatamente triste e intrisa di malessere schifoso e insano. Qualcosa che li faccia ritrovare, quando è sera, la lucidità fisica e mentale – che l’alcol di per se non ti regala, anzi – per dire “basta, si fottano tutti“. (come promesso, sono tornato!)

venerdì 14 ottobre 2011

è questa la vita che sognavo da bambino

Tra una cosa ed un’altra… tra un “questa sera lo faccio“ e poi trovarmi senza forze davanti alla tastiera bianca e un secondo dopo addormentato con gli occhiali ancora inforcati… Tra un impegno ed un altro… Tra un film, il divano e il lavoro fino a tardi… Tra uno sbirciare i miei blog amici e rendermi conto di avere ancora tanta voglia di scrivere… beh ridendo e scherzando sono passati tre mesi dall’ultimo post...

Certe volte tutti gli aspetti della mia vita sembrano inconciliabili, e lo diventano così tanto che sembrano prendere le sembianze di qualcosa di così ingombrante da non riuscire a stare nello spazio angusto del ritaglio della mia vita personale… Nella corsa sempre più frenetica di far conciliare la mia famiglia, i miei interessi, i miei amici (vecchi e nuovi) e un grande rischio: perdermi…

E adesso alla fine di questa corsa – a un passo da non so cosa – mi tasto nelle tasche e infilandoci la mano m’accorgo di avere perso più di un semplice qualcosa: ho perso il tempo per me stesso e per questo mio spazio…

Ogni cosa lungo questa corsa ha assorbito le mie forze e la mia capacità di reazione mista a ribellione. Adesso come non mai, gestire i rapporti è ogni giorno più difficile, forse sognavo una vita diversa o forse è proprio questa la vita che sognavo da bambino, coltivo le mie piccole manie e ne vorrei di nuove, per me e per me soltanto…ma il tempo vola e ancora non ho visto il mondo tutto, ma c'è un ricordo recente che mi riempe gli occhi di lacrime, per come sono stato bene, per come sono ritornato a sognare. Le due settimane a Bolzano nelle quale ci sono i miei nuovi amici, ai momenti indimenticabili e irripetibili... PaoloMarioAntonello e tutti gli altri. Al volto velato di malinconia nel momento del saluto... E' nata lì la voglia di tornare a scrivere.
Sono tornato e questa volta non vado più via...