domenica 14 febbraio 2010

La Prima Cosa Bella


Bruno torna a Livorno per rivedere la mamma malata. Ripercorre così gli anni dell'infanzia: quando la donna, ricca di vitalità e bellezza, faceva innamorare tutti gli uomini suscitando i sospetti del marito. La Livorno degli anni settanta si mescola a quella dei giorni nostri in un alternarsi di fashblack che rendono il film davvero bello. La maestria del cast, tutti nessuno escluso, nel rendere i personaggi davvero credibili, fanno di questa commedia un lavoro riuscitissimo. Quando in una commedia, si ride di gusto e alla fine si piange d'emozione, vuol dire che il risultato è davvero notevole. Complimenti a Virzì, per i suoi film tutti belli, per essere così vero e trasmetterci questa verità. È cosa nota ma è bene ribadirlo. Se si cerca un erede convincente della grande tradizione della commedia all'italiana, quello è indubbiamente Paolo Virzì. Lo è per attitudine, scrittura, sguardo. Per la modalità di immergersi nell'anima vera e nera del nostro paese, producendo affreschi esemplari e spaccati sociologici precisi. Ma la vera protagonista del film è la provincia italiana, sempre pronta a regalarci storie, immagini, protagonisti. O ancora un'idea scriteriata di famiglia in equilibrio tra ironia e malinconia che è la cifra di una commedia colma di sentimenti e spoglia di sentimentalismi. Il film può essere anche un'analisi sui fallimenti dei quarantenni di oggi, la prima generazione che sta peggio rispetto alle generazioni dei genitori. Bentornato Cinema Italiano!!