domenica 12 dicembre 2010

Era Mio Padre

La paura e il dolore. Lo vedo morire e dentro grido: "Non sono pronto". Il mio papà se ne andato nel lontano '81, che io avevo dodici anni. E' da quando ero bambino che ho iniziato a fare i conti di quanto ancora mi sarei potuto godere il mio meraviglioso papà. Lui che ha avuto una vita pienissima, di sacrifici e gioie, così forte eppure fragile. Lui che mi ha lasciato un vuoto enorme. Avrei voluto essere pronto, ma pronto non lo sarò mai. Lui non mi ha visto studiare, non mi ha visto giocare a calcio, non ha visto il mio impegno politico, non ha visto il mio amore grande per il cinema, il rock'n'roll e la letteratura. Rimpiango che non abbia conosciuto la donna della mia vita e Lorenzo. Il mio papà era meraviglioso nella sua semplicità, era uno di poche parole ma che stava bene in compagnia. Ha fatto una vita di lavoro. Il lavoro era per lui la soddisfazione di ogni bisogno. So che nonostante la paura dei miei anni sono stato privilegiato ad avere un genitore così, nonostante i pochi anni insieme. So che la mia complessità e maturità sono in parte dovute al suo esempio. A Lorenzo, ora che sono diventato padre anche io, dico di viversi la sua vita, senza sentirsi in colpa mai, perchè la gioia più grande che potrà dare a suo padre è quella di fargli sapere che, quando non ci sarà più, lascerà un uomo pronto ad affrontare la vita.